SAS134: Caccia alla talpa by Gérard De Villiers

SAS134: Caccia alla talpa by Gérard De Villiers

autore:Gérard De Villiers [Villiers, Gérard De]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2012-03-28T13:18:56+00:00


“fonte” la spremiamo fino all’ultima goccia.

— E allora, qual è il programma? — chiese Malko, finendo il suo Otard XO.

— Mettiamo in atto un’operazione clandestina già a partire da domattina. La sorveglianza di Jonathan Wise. Sperando in qualche sua imprudenza. Lei avrà a disposizione due assistenti che conosce bene: i signori Chris Jones e Milton Brabeck.

Verranno a prenderla domattina alle sette, al Four Seasons.

— Perché proprio alle sette? — protestò Malko.

— Perché Jonathan Wise esce da casa sua al numero 2830 di Hillyer Street tutte le mattine alle sette e mezzo.

Malko era contento di ritrovare i suoi due vecchi complici di tante missioni, ma seguire Jonathan Wise, certamente in guardia, non sarebbe stato un giochetto.

Jonathan Wise non aveva dormito tutta la notte e si era alzato più volte per andare a bere. Ogni volta che si muoveva sentiva su di sé, nel buio, lo sguardo gelido di Bridget, sua moglie. Lo spiava per vedere se andava a telefonare. La tensione era palpabile. Purtroppo, Jonathan Wise non poteva fare nulla per farla diminuire. Già la sera prima aveva saputo che Olivia de Portello era morta a Miami. Ariel Gur glielo aveva comunicato con una telefonata. Da quel momento, Jonathan era combattuto fra sentimenti diversi.

Non era mai stato innamorato di Olivia nel vero senso della parola, anche se, sessualmente, si intendeva con lei alla perfezione. Sentimentalmente restava legato alla moglie. Da un altro lato si sentiva sollevato dal fatto di sapere che Olivia non lo avrebbe più ossessionato né ricattato. Tuttavia non riusciva a non sentirsi terribilmente in colpa. Sapeva che gli israeliani avevano assassinato Olivia per proteggerlo e proteggersi. Era sconvolto da questo pensiero e non riusciva a scacciarlo dalla mente, mentre le lancette della sveglia giravano.

Era la fine tragica di una storia che sarebbe potuta essere solo un’avventura felice, se non ci fosse stato di mezzo il carattere intransigente di Olivia de Portello. Quando aveva conosciuto la giovane donna sulla navetta Washington-New York, Jonathan era già preso dalla sua operazione di spionaggio, che lo obbligava a recarsi a New York con regolarità. Anche in quello, era stato trascinato dalla sua foga. Sionista convinto, seguiva con passione la vita di Israele e partecipava a numerose manifestazioni americano-israeliane. Proprio a una di quelle, un giorno aveva conosciuto un ex generale dell’aviazione, Gavi Eliahu, che teneva una conferenza in una sala del Washington Hilton. Dopo la conferenza, Jonathan si era incontrato col conferenziere e i due avevano parlato a lungo del futuro di Israele. Nella conversazione, il generale Eliahu si era lamentato di alcuni membri del governo americano che frenavano la collaborazione tra i due paesi, indebolendo la posizione militare di Israele per puro antisemitismo… Jonathan Wise si era sentito ribollire il sangue. Era un argomento che conosceva bene, e il generale aveva subito capito che parlava con cognizione di causa. Si era annotato il suo numero di telefono e gli aveva promesso di chiamarlo, anche se stava per ripartire per Israele.

Era stato un altro uomo a mettersi in contatto con Jonathan Wise, presentandosi con un nome ebreo e invitandolo a pranzo al Washington Hilton.



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